Esempio di coraggio e di visione imprenditoriale, Vibram festeggia quest’anno i vent’anni dalla nascita delle prime Five Fingers, una sorta di “guanto per il piede” che con il suo concept innovativo e l’estetica inconsueta, ha rivoluzionato l’idea della camminata.
Ideatore del progetto è Robert Fliri amante della natura e della sua terra, il Trentino-Alto Adige, che ha fatto da sfondo alle sue intuizioni, da quando, studente di design a Bolzano, ha avuto l’idea di realizzare una scarpa che potesse trasmettere la stessa sensazione provata quando si cammina a piedi scalzi nel bosco.
La calzatura è un ritorno all’infanzia, ai bambini che conoscono istintivamente la sacralità della terra e l’approcciano in modo spontaneo e naturale.
La scarpa era (e lo è ancora oggi) una rottura rispetto alle proposte presenti nel settore, ma questo non ha scoraggiato Robert Fliri che ha lavorato con orgoglio al suo progetto prima in autonomia e poi in collaborazione con Vibram, che all’inizio degli anni Duemila ha realizzato il primo prototipo tagliato e cucito a mano. Nella fase successiva è stato essenziale l’apporto dello studio di R&D in Cina che ha permesso di realizzare un disegno tecnico per consentire la produzione industriale delle prime Five Fingers.
Negli anni le scarpe sono diventate fenomeno di moda e simbolo delle outdoor community soprattutto negli Stati Uniti. La suola ha una configurazione mista, con parti più rigide per proteggere il piede e parti più flessibili per non perdere il contatto con il terreno. Il passo è più sicuro ed equilibrato e il piede è libero di muoversi in modo naturale sul terreno per un totale benessere.
La storia delle Five Fingers è in mostra fino al 18 giugno presso il Vibram Connection Lab di via Voghera 11 a Milano dalle 11 alle 19.