Circola in questi giorni la notizia di un’importante acquisizione nel mondo della calzatura. Si tratta dell’azienda Numero Chiuso, start-up nata nel 2022 con una mission molto precisa: produrre calzature luxury per donne curvy, un ambito a oggi trascurato, ma nel quale i fondatori hanno visto un’occasione di portare una significativa innovazione al mercato.
«Numero Chiuso – si legge nella pagina Facebook dell’azienda – propone un nuovo modello di relazione tra donne e scarpe, dove finalmente, sono le scarpe ad adattarsi ai piedi e non più viceversa, perchè ogni calzatura viene realizzata sulle misure delle clienti. Con Numero Chiuso scompare il ricordo delle scarpe con i tacchi che fanno male, perché ogni singolo paio viene costruito sulle specificità della cliente, avvolgendo il piede come un guanto. Un lavoro artigianale, fatto di sapienza, esperienza e innovazione che in Numero Chiuso abbiamo strutturato e organizzato in una modalità adeguata ai giorni nostri».
La startup, situata a San Mauro Pascoli, è stata acquisita da un noto marchio londinese, di cui ancora non si conosce il nome, focalizzato sul segmento luxury. Raccontando la propria storia sulla testata Corriere Romagna, il fondatore di Numero Chiuso Vincenzo Ametrano ha spiegato di essersi focalizzato «nell’alta gamma consapevoli che i piedi delle donne, in particolare la fascia curvy, hanno una loro unicità che le distingue in termini di lunghezza, larghezza e forma. Mettendo insieme le svariate richieste di calzature che ci sono arrivate, abbiamo notato che alcune caratteristiche si ripetevano. Abbiamo così iniziato a ragionare su un modello che mettesse in relazione alcuni tratti comuni: altezza, forma fisica, età, particolarità dei piedi. Ragionando su questi dati, attraverso una serie di simulazioni, siamo riusciti a ideare un algoritmo che consentisse di trovare un canone con possibilità di errore molto bassa. In sostanza attraverso il sistema di Numero Chiuso è possibile costruirsi una scarpa su misura secondo i propri desideri in fatto di stile e portabilità».
