Si chiama Quant-U ed è un progetto sperimentale messo a punto dal FashionLab di Dassault Systèmes e dall’Innovation Lab di Ecco per la realizzazione di plantari personalizzati stampati in 3D.
Grazie alle innumerevoli applicazioni della stampa 3D il futuro è sempre più presente, anche per quel che riguarda la realizzazione di sottopiedi. Ne è un esempio eloquente il progetto sperimentale di “calzatura aumentata” Quant-U, frutto della collaborazione tra l’Innovation Lab di ECCO Shoes e l’incubatore tecnologico FashionLab di Dassault Systèmes, che hanno messo a punto un sistema di autoapprendimento avanzato basato sugli algoritmi dell’azienda francese (si veda l’articolo pubblicato sul numero di febbraio 2018 a pagina 44).
La rivoluzione dei plantari in silicone su misura
Una grande innovazione nel settore, che consiste nella possibilità di realizzare plantari su misura, e di conseguenza scarpe personalizzate, sfruttando i dati acquisiti da sensori indossabili e scanner 3D per ottenere un’analisi digitale dettagliata della conformazione e dei movimenti di ogni piede. Le scarpe quindi verranno progettate automaticamente in base ai parametri biomeccanici e ortotici di ciascun cliente, portando una vera e propria rivoluzione nel comfort. La piattaforma 3DEXPERIENCE in cloud di Dassault Systèmes interpreta i dati biomeccanici e li converte in geometrie per la stampa 3D, senza richiedere l’intervento di un operatore. «Questo progetto di stampa 3D applicata al mondo della calzatura è rivoluzionario perché apre grandi possibilità di sviluppo attraverso la produzione personalizzata – spiega Jérôme Bergeret, Fashion Lab Senior Director di Dassault Systèmes -. Mostra concretamente quanto forte e positivo sia l’impatto che le tecnologie 3D potranno avere nel prossimo futuro per le aziende moda di ogni dimensione che vorranno crescere in modo profittevole, mettendo il cliente realmente al centro del proprio processo d’innovazione. La tecnologia di Dassault Systèmes apre molte opportunità di mercato che dipendono essenzialmente dalla creatività degli imprenditori e degli stilisti, i quali devono accettare che i soli prodotti non sono più sufficienti a conquistare il mercato: occorre creare delle esperienze per i clienti che sappiano anticipare i loro desideri e fidelizzarli».
E aggiunge: «Questo esperimento è particolarmente eloquente, poiché la calzatura è un articolo intimamente connesso alla personale percezione di comodità e funzionalità, dunque ci dimostra quanto la personalizzazione di massa sia oggi possibile e praticabile da una piccola o media azienda italiana, grazie al cloud. La nostra piattaforma 3DEXPERIENCE su cloud, grazie alle applicazioni ‘Catia’, interpreta i dati biomeccanici e li trasforma nelle forme riproducibili in stampa 3D. Si tratta di una progettazione generativa, generative design, che è convalidata da soluzioni di simulazione avanzata che assicurano una calzata personalizzata, molto comoda».
I plantari sono stampati in silicone e hanno proprietà sofisticate sia in termini di prestazioni viscoelastiche, sia per la capacità di sfruttare le proprietà uniche di durata e stabilità termica del silicone. Inoltre, non richiedono alcuna finitura o pulizia, dando così la possibilità di produrli direttamente in negozio. Attualmente è in fase di test una stampante compatta che sarà perfettamente integrata nell’ecosistema del negozio, consentendo di stampare i plantari in tempo pressoché reale.