PwC sta conducendo un programma di ricerca e analisi del tessuto imprenditoriale italiano, mettendo a confronto le Top 500 aziende presenti nei numerosi sistemi produttivi locali italiani. In una serie di live streaming, la società dà voce alle imprese più rappresentative dei distretti e settori merceologici della Penisola.
Tra questi, un evento è stato recentemente dedicato all’area di Treviso, in cui un’importante attività produttiva è rappresentata dal distretto montebellunese della calzatura sportiva. Questo è costituito da molte imprese di piccole dimensioni, spesso però proprietarie di marchi molto noti in alcune nicchie. A rappresentare questo comparto è intervenuto all’evento Sandro Parisotto, presidente del Calzaturificio Scarpa, che ha affrontato il tema dell’aggregazione tra imprese, oggi una scelta a volte obbligata per le difficoltà dovute alla pandemia.
Il Calzaturificio Scarpa ha chiuso il 2020 con un fatturato in linea all’anno precedente e pari a circa 110 milioni di euro. Un successo favorito anche dalla grande attenzione alla sostenibilità, che ha permesso all’azienda di arrivare a produrre una scarpa completamente biodegradabile, realizzata grazie a un lavoro di ricerca sui materiali durato due anni. «Ci sono aziende più grosse della nostra – ha dichiarato Parisotto parlando di aggregazione – ma ogni discorso va bene se si parla di creare e unire un polo che riesca anche a tutelare quel know-how del distretto che altrimenti si rischia di perdere. Si possono aggregare aziende che siano complementari, che non si fanno concorrenza, sennò una delle due dovrebbe eliminare prodotti dal mercato».