Ci sono gli atelier di alta moda come quello di Armani, Salvatore Ferragamo e Alberta Ferretti, ma anche concerie e calzaturifici, come quello di Santoni o quello di Cristina e Massimo che a Gonars in provincia di Udine realizzano ancora a mano le furlane, le scarpe della tradizione locale.
Si tratta dell’iniziativa ApritiModa che nel prossimo weekend porterà il pubblico alla scoperta dei luoghi più segreti e nascosti della moda, normalmente chiusi al pubblico.
Dietro a portoni di palazzi storici, dentro ai cortili, nelle vecchie fabbriche, nei laboratori artigianali e nelle botteghe, sono 100 in tutta Italia le porte che si apriranno agli sguardi dei visitatori, pronti a meravigliarsi davanti alla sapienza antica che si cela nella moda italiana, uno dei più importanti pilastri della nostra economia.
L’appuntamento di sabato 22 e domenica 23 ottobre è quindi con la sesta edizione di ApritiModa, l’iniziativa fortemente voluta dalla giornalista Cinzia Sasso e patrocinata dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ministero della Cultura, Ministero dello Sviluppo Economico, Fai – Fondo Ambiente Italiano, Fondazione Altagamma e Comune di Milano, in partnership con Camera Nazionale della Moda Italiana.
«La filiera verticale italiana rappresenta un unicum d’eccellenza a livello mondiale ed è importante far toccare con mano la realtà della moda soprattutto ai giovani, trasmettendogli i valori culturali che vi sono insiti e la rilevanza di questo sistema imprenditoriale, così da avvicinarli a lavori che troppo spesso non prendono in considerazione», ha dichiarato Carlo Capasa, presidente di Cnmi, al Fatto Quotidiano.
Durante l’evento, Unione Nazionale Industria Conciaria e Lineapelle metteranno a disposizione un laboratorio artigianale di lavorazione della pelle, dove i visitatori potranno confezionare un oggetto in pelle a loro scelta.