Al fianco delle concerie che hanno a cuore l’ambiente

Pellami trattati con un processo di concia metal free

Con Releasys-plus, l’ultima novità proposta alle concerie che vogliono realizzare un processo metal free fino all’articolo in crust, FGL International conferma la propria capacità di evolversi sui temi di ricerca e stare sempre al passo con le normative più stringenti e all’avanguardia nella sostenibilità ambientale

Presentato a metà giugno, durante il 50° Convegno Nazionale AICC, l’Associazione Italiana dei Chimici del Cuoio, che si è tenuto a Solofra (AV), Realeasy-plus è la soluzione messa a punto da FGL International per l’azienda conciaria che desidera ottenere una concia metal free in tutto il processo produttivo: concia, riconcia, tintura e ingrasso. «Siamo arrivati fino all’articolo in crust – precisa Franca Nuti, responsabile Ricerca e Sviluppo e Regulatory Affairs di FGL International –. Naturalmente, l’azienda che vuole un processo di concia totalmente metal free, dovrà procedere con un tipo di rifinizione che non infici i risultati ottenuti nelle precedenti fasi».

Franca Nuti, responsabile Ricerca e Sviluppo e Regulatory Affairs di FGL International

Cambiano le esigenze, ma anche le normative
Per FGL Releasys-Plus non è un processo totalmente nuovo, ma piuttosto un’evoluzione di Releasys, la proposta per una concia wet white messo a punto nel 2008 per rispondere alle esigenze manifestate dalla filiera di avere una concia in assenza di cromo. «A quell’epoca – precisa Nuti – era nata una forte richiesta, specialmente da parte dei più importanti brand, di avere pellami chrome free. Oggi il discorso è un po’ cambiato: la concia al cromo trivalente è una procedura ancora comunemente usata, purché il processo venga effettuato con sistemi controllati e con una serie di accortezze come l’aggiunta di additivi che sfavoriscono l’eventuale e remota trasformazione del cromo 3 in cromo esavalente. Tuttavia, la concia e l’articolo in pelle metal free è la caratteristica che il mercato di oggi maggiormente richiede. In armonia con queste esigenze FGL, con il suo reparto Ricerca&Sviluppo, sta proponendo sistemi alternativi che portino la pelle conciata in questo modo ad avere requisiti simili a quelli ottenuti utilizzando il cromo in termini di pienezza, morbidezza, senza l’uso di tutta una serie di sostanze attenzionate a livello normativo quali il Reach e i suoi allegati e dalle varie MRSL (Manufacturing Restricted Substances List) dei brand, eliminando il cromo e tutta un’altra serie di sostanze che sono, a livello di Reach o di altre liste, attenzionate, con limiti nell’uso stabiliti dalle norme».

Risultati paragonabili a quelli con il cromo
«Con Realeasys-plus – spiega Nuti – la fase di concia è rimasta invariata, ottimizzando però le condizioni di finissaggio, di morbidezza; siamo però andati avanti con la ricerca, proponendo riconcianti naturali, sintetici, organici, maggiormente biodegradabili, che avessero un sempre più basso contenuto di metalli, fino ad arrivare alla fase di tintura con una approfondita selezione di quei coloranti che abbiano bassi valori di metalli, ma che garantiscono prestazioni applicative valide. Il nuovo articolo di FGL, che è stato sperimentato su pellame ovo-caprino e bovino, a livello di mano, morbidezza e pienezza, ha dimostrato di avvicinarsi tantissimo ai requisiti che dà la concia al cromo. «La pelle trattata con Releasys-plus – precisa Nuti – è adatta per un utilizzo in arredamento, abbigliamento, ma anche nelle calzature perché le resistenze meccaniche – trazione, allungamento, rottura – sono ottime. In particolare, ha la giusta elasticità essenziale per i prodotti di pelletteria, quindi borse e oggetti vari in pelle».

La missione di creare ausiliari ad alto valore aggiunto
Erede diretta dell’esperienza di oltre 70 anni della Figli di Guido Lapi, FGL International nasce nel 2004 con il preciso compito di creare prodotti tecnici per conceria ad alto valore aggiunto.
La passione per la ricerca di nuove soluzioni migliorative per il settore conciario, l’indiscussa capacità tecnica delle proprie figure professionali, l’esperienza maturata sul campo, un laboratorio di ricerca e sviluppo altamente qualificato, una produzione interna di materie prime e formulati, una conceria sperimentale dove effettuare le prove sui nuovi prodotti come anche i test sui pellami forniti dai clienti, sono i valori che hanno portato l’azienda a configurarsi come partner ideale per i produttori di pellame. «I nostri clienti, suddivisi alla pari tra Italia ed estero, – dichiara Nuti – sono le migliori concerie che realizzano articoli molto legati alla moda. Per quanto riguarda l’Italia, qui nel comprensorio toscano, serviamo quelle che lavorano le pelli utilizzate sia in pelletteria che in calzatura, ad Arzignano le concerie che si occupano dei pellami di grandi dimensioni adatti per arredamento, come anche quelle che conciano le pelli per le calzature; a Solofra nostri clienti sono le concerie che trattano i pellami utilizzati nell’abbigliamento e nelle scarpe».

Certificazioni e partecipazione ai gruppi di lavoro
Grazie all’attività di ricerca e sviluppo, al supporto che riesce a garantire e alle scelte fatte in merito alle certificazioni, sono sempre più numerose le concerie, che hanno come clienti i principali brand, che si rivolgono a FGL. «Da loro ci è provenuta la richiesta – riferisce Nuti – di essere all’avanguardia nella sostenibilità ambientale e noi ci siamo fatti trovare pronti. Abbiamo infatti recentemente ottenuto il livello 3 della certificazione ZDHC (Zero Discharge of Hazardous Chemicals), progetto internazionale nato per orientare i processi produttivi al rispetto ambientale e alla sostenibilità, di cui siamo diventati contributor dal 2018. Molti nostri prodotti sono già pubblicati nel portale Gateway di ZDHC perché conformi al loro protocollo. Siamo inoltre diventati dal 2021 supplier member di LWG (Leather Working Group) che si occupa di sviluppare e conservare un protocollo studiato per valutare la sostenibilità in conceria e la conformità del suo operato alle norme che salvaguardano l’ambiente. Le concerie che usano prodotti chimici inseriti nella piattaforma Gateway di ZDHC verranno favorite nell’ottenimento della certificazione LWG. L’adesione a ZDHC e la mia partecipazione diretta in qualità di membro del Chemical Advisory Group è un osservatorio interessante per confrontarsi con gli altri interlocutori di filiera. Poter cogliere gli spunti innovativi del mercato ed essere sempre al passo con le normative che cambiano permette il nostro reparto Ricerca&Sviluppo di sviluppare nuovi prodotti in armonia con quelli che saranno i bisogni futuri della filiera».

«La pelle animale è più ecologica di tutti i materiali alternativi»
Abbiamo chiesto a Franca Nuti cosa ne pensa riguardo ai materiali “ibridi” di nuova generazione, come la “simil pelle” ottenuta con le bucce delle mele, gli scarti dell’ananas, quelli delle vinacce, che vanno a sostituire in alcune scarpe la vera pelle di origine animale. La sua risposta è stata lapidaria. «Come prima cosa, – sostiene Nuti - l’argomentazione che questi materiali siano naturali e quindi più sostenibili della pelle è del tutto illusoria: per fare stare insieme questi materiali alternativi hanno bisogno di essere legati con resine, o dei PU sintetici. Secondariamente, non garantiscono prestazioni come la resistenza, la durata, la traspirabilità tipiche della pelle. La pelle, trattata anche con prodotti non naturali e sintetici, è di gran lunga più ecologica di tutti questi materiali alternativi. Senza considerare che le pelli degli animali destinati all’alimentazione umana dovrebbero essere smaltite in discarica o incenerite se non venissero trasformate dalle concerie. Quindi possiamo dire senza ombra di dubbio che la concia delle pelli è il primo esempio di “recycling” della storia umana. Di questo argomento parliamo spesso durante le riunioni di filiera; dovremmo essere più bravi nella comunicazione, indirizzandoci direttamente al consumatore finale». 

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Al fianco delle concerie che hanno a cuore l’ambiente - Ultima modifica: 2022-09-27T07:00:00+02:00 da Maria Pia Longo

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