Dopo aver riscontrato la critica situazione del comparto calzaturiero, che nel corso della pandemia sta registrando un trend negativo su tutti i fronti, Assocalzaturifici ha deciso di rivolgersi direttamente al Mise, il Ministero dello Sviluppo Economico, al quale ha fatto presente la perdita di competitività del Made-in-Italy, non solo nei confronti dei paesi emergenti, ma anche di altri mercati europei che godono di sostegno governativo.
«Abbiamo rimarcato – ha dichiarato Siro Badon, presidente di Assocalzaturifici – in maniera chiara le peculiarità del nostro settore, specificando che il calzaturiero ha dimensioni strutturali e aziendali più piccole di altri comparti e possiede una rigidità più accentuata data dalle due collezioni annuali, non potendo lavorare su capsule e pre-collezioni. Ma, soprattutto, abbiamo messo un forte accento sulla perdita di competitività del settore manifatturiero italiano, evidenziando anche le difficoltà di liquidità delle nostre aziende».
Sono state quindi esaminate, nel corso di un incontro tra l’Associazione e il Ministero, varie misure necessarie per progettare un vero rilancio del calzaturiero italiano. Nel confronto, al quale sono intervenuti il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e il viceministro con delega alla moda Gilberto Pichetto Fratin, sono stati approfonditi i temi più incisivi che il settore vuole affrontare, come il costo del lavoro e la liquidità per le imprese, con la priorità assoluta di difendere il Made-in-Italy.