Grande preoccupazione è stata espressa dal presidente di Assocalzaturifici Siro Badon in merito alla grave situazione della crisi Russia-Ucraina. Oltra al dramma umanitario, ci saranno pesanti ripercussioni anche per l’economia e il settore calzaturiero sarà uno dei più colpiti.
«Dopo l’impatto della pandemia – ha dichiarato Badon – il comparto calzaturiero, una delle eccellenze del Made in Italy rischia di subire un altro duro colpo. L’operazione militare russa in Ucraina porterà ricadute rilevanti sulle nostre aziende. Le eventuali sanzioni e restrizioni impatteranno sull’interscambio commerciale con questi Paesi.
La Russia rappresenta uno dei mercati di riferimento con 3 milioni di paia di scarpe acquistate per un fatturato pari a 220 milioni di euro ed una crescita nell’ultimo anno del 9%. L’Ucraina, che invece importa 400mila paia di scarpe italiane per un valore di 30 milioni di euro, ha registrato una crescita del +16%. I mercati di Russia e Ucraina sono prioritari per la calzatura italiana a tutti i livelli, con una clientela che risponde a una domanda di beni di lusso e di fascia alta, sono paesi importanti dove organizziamo periodicamente appuntamenti fieristici attesi dalle nostre imprese.
La situazione è davvero critica e se non si sblocca, oltre che sul piano umanitario, prevalente su tutto, il nostro sistema produttivo potrebbe ricevere un colpo durissimo. E dopo due anni di pandemia, sommati al caro energia che ci sta mettendo in ginocchio insieme all’inflazione e all’impennata del costo delle materie prime, la ripresa tanto attesa potrebbe essere vanificata».
Rimani aggiornato
iscriviti alla nostra newsletter