«Dai diamanti non nasce niente…». Questa conosciutissima frase cantata da De Andrè è il biglietto da visita di Cristina Di Carlo, co-fondatrice assieme a Matteo Corbellini di CDC Studio, una start up innovativa fondata nel 2020 che si avvale di cōēo una nuova tecnologia brevettata che va a nobilitare le rimanenze delle aziende del tessile attraverso imballaggi in polietilene recuperati direttamente dagli impianti di riciclo. La plastica riciclata viene unita, attraverso processo brevettato, alle rimanenze di magazzino facendo nascere un tessuto impermeabile e antivento, che ha dato vita tra l’altro a due collezioni di capispalla.
«Lavorando nel settore moda da molti anni mi sono resa conto di quanti scarti di materiale tessile e di pellame ci fossero in questo settore. Da qui è nata l’idea di cōēo che permette di recuperare le eccedenze creando valore sia in termini economici che etici. Per realizzare l’idea ho stretto una partnership con il Gruppo Hera che ci garantisce la materia riciclata al 90%, che noi trasformiamo in risorsa. Siamo i primi in campo tessile ad utilizzare questo polimero per scopi estetici. Certo, le membrane riciclate esistono già, ma vengono usate solo per dare tecnicità al tessuto o accoppiate tra tessuto e tessuto. Nel nostro caso, il polimero viene applicato ai pellami che presentano venature o difetti per rigenerarli, nobilitarli e rimetterli sul mercato».
Il modello di business è molto semplice: le aziende tessili si servono della tecnologia cōēo per recuperare le eccedenze e gli scarti riuscendo così a trasformarli in nuovo tessuto da poter immettere nuovamente sul mercato. Utilizzando questa tecnologia per nobilitare i tessuti si vanno ad eliminare i costi di smaltimento e si crea un profitto dalla vendita del tessuto rigenerato ma soprattutto si fa del bene al pianeta.
«Il prossimo passo dell’azienda sarà internalizzare l’intera produzione, entrare nel mercato dell’arredamento e utilizzare la tecnologia cōēo su nuovi materiali anche di origine vegetale, come la fibra di mais».