Gmi-Gruppo Manifatture italiane prosegue nel suo obiettivo di creare un polo di terzisti d’eccellenza nella scarpa di lusso made in Italy. L’analisi fatta dal quotidiano Il Sole 24 Ore spiega nel dettaglio le tappe dell’operazione che sta prendendo vita a seguito di varie iniziative già attuate negli scorsi anni. Dal 2018 a oggi, infatti, il Gruppo ha già acquisito quattro calzaturifici in Toscana. Il progetto punta a coinvolgere aziende familiari di medie dimensioni, tra 20 e 40 milioni di ricavi, che abbiano maturato un know how consolidato e presentino ancora un buon potenziale di crescita. «Nel 2019– scrive Il Sole 24 Ore – Gmi ha fatturato più di 100 milioni di euro con un margine operativo lordo del 12-15%. Nel 2020 il fatturato è sceso a circa 80 milioni con una previsione per quest’anno di crescita a doppia cifra».
Sono diverse le tipologie di prodotto che il Gruppo intente coprire nel lusso e al momento la ricerca è orientata nel segmento décolleté donna. La tipologia di prodotto che ci manca, all’interno del comparto donna, è il décolleté – ha dichiarato Alberto Zunino, amministratore delegato della holding Gmi – per il resto il segmento uomo lo copriamo tutto, dal formale allo sportivo fino alla sneaker, mentre il bambino non ci interessa».
«Vogliamo mantenere e coltivare le specificità dei singoli calzaturifici – garantisce inoltre Zunino – e vogliamo fare sinergie: abbiamo già iniziato una fase di riorganizzazione del gruppo, centralizzando le funzioni di amministrazione e finanza, le risorse umane, i sistemi informativi, e stiamo sviluppando un nuovo sistema gestionale per pianificazione, controllo, avanzamenti produzione, logistica: vogliamo avere una gestione più trasparente, per dare un servizio sempre più puntuale».