Impermeabile, traspirante, protettiva

Tutto nasce dall’intuizione del fondatore, l’ingegnere Wilbert L. Gore, che dipendente di una grossa azienda chimica, aveva capito le potenzialità non ancora sfruttate del PTFE, polimero politetrafluoroetilene. Così, insieme alla moglie Genevieve e al figlio Bob fondò nel 1958 la W. L. Gore & Associates nel garage di casa a Newark, nel Delaware, specializzandosi nella produzione di fluoropolimeri.
La pietra miliare successiva risale al 1969 quando Wilbert e Bob Gore inventarono l’ePTFE, o politetrafluoroetilene espanso. Il risultato? Un materiale microporoso incredibilmente resistente e con caratteristiche straordinarie, come il basso assorbimento di acqua e l’ottima protezione dagli agenti atmosferici. Negli anni successivi arrivarono i primi brevetti e, nel 1976, il primo ordine per il laminato GORE‑TEX, tessuto traspirante, impermeabile e antivento, a cui seguono applicazioni di altissimo livello: nel 1981 gli astronauti erano equipaggiati con tute spaziali in fibra GORE‑TEX nella missione della NASA sullo shuttle Columbia.

GORE-TEX per l’industria calzaturiera

L’azienda si dirama nelle tre divisioni “industriale”, “medicale” e “tessile”. Quest’ultima, il settore di nostro interesse, pesa per un terzo del fatturato complessivo di Gore. L’azienda opera in tutto il mondo, coprendo tutte le categorie di prodotto per la vestizione, dalla testa ai piedi. GORE-TEX è appunto il marchio commerciale dei materiali dedicati all’abbigliamento, calzature ed accessori. In questo scenario esistono due grandi divisioni: una per la parte sportiva e l’altra, seguita da Paolo Gatta, è relativa alle calzature da lavoro.

«C’è da fare un passo indietro: il business principale dell’azienda vede protagonisti materiali per il corpo umano, come valvole cardiache, vene e arterie. Da qui si apre un cruciale discorso di biocompatibilità, che porta con sé la certezza di avere a che fare con un materiale completamente accettato dal corpo umano. Insomma, grazie alle sue caratteristiche intrinseche, il GORE‑TEX è un po’ come se fosse una seconda pelle, plus chiaramente straordinario per le applicazioni in ambito tessile e calzaturiero».

La storia dell’azienda in tal senso è infatti costellata da lanci prodotto di successo, una continua innovazione che ha sempre più elevato l’asticella delle performance della ormai celebre fibra.
Risale al 1982 il lancio sul mercato del laminato GORE‑TEX Z-liner e del primo scarponcino in laminato GORE-TEX e al 2010 il commercio delle calzature GORE‑TEX SURROUND®. Nel 2017 è stata presentata invece la tecnologia di prodotto GORE‑TEX Invisible Fit, la membrana impermeabile, antivento ed estremamente traspirante, integrata senza essere visibile e percepibile in una vasta gamma di scarpe sportive.

Per l’antinfortunistica

La tomaia con tecnologia GORE-TEX EXTRAGUARD combina leggerezza duratura, basso assorbimento d’acqua e tempi di asciugatura rapidi in una robusta tecnologia della tomaia a tre strati

Sotto i riflettori ci sono i benefici della tomaia con tecnologia EXTRAGUARD che consente di ottenere calzature leggere e a rapida asciugatura nell’ambito professionale, sviluppate unendo la scienza della protezione e del comfort per soddisfare le esigenze di sicurezza comodità di un’ampia gamma di lavoratori, come Vigili del fuoco, Polizia e Forze dell’ordine, Forze armate, Soccorso tecnico e operatori dei settori professionali e tecnici.

«Le calzature professionali non devono essere solo robuste, ma anche più leggere, più comode e adatte a condizioni di bagnato estreme, richiedendo massima versatilità. Affronta appunto questo dilemma l’innovativa tomaia con tecnologia GORE-TEX EXTRAGUARD che combina leggerezza duratura, basso assorbimento d’acqua e tempi di asciugatura rapidi in una robusta tecnologia della tomaia a tre strati». Il risultato è una tomaia, che rimane leggera quando è bagnata e che si asciuga rapidamente, con il plus di offrire massima sicurezza. Inoltre, in abbinamento alla fodera GORE-TEX c’è la garanzia della totale impermeabilità e massima traspirazione.

Inoltre, parlando delle diverse tipologie di fodere sviluppate nel tempo, «La nostra membrana non garantisce solo impermeabilità e traspirazione, ma è praticamente una barriera selettiva a vari livelli, proteggendo a seconda delle esigenze. Per esempio, per i Vigili del Fuoco e gli operatori delle ambulanze, protegge anche da virus, batteri e malattie sanguigne, mentre per chi deve andare in zone più pericolose, le membrane possono proteggere anche da agenti chimici vari».

Comfort climatico

«Per migliorare il comfort climatico della calzatura che realizzano, offriamo ai nostri partner un pacchetto tecnologico composto da materia prima e relativa applicazione. Ogni cliente ha il suo brand, con il relativo know-how e stile estetico; noi aiutiamo a spostare l’attenzione sulle caratteristiche di comfort del piede all’interno della calzatura, garantendo impermeabilità e la massima traspirazione possibile».

Paolo Gatta sottolinea come questo sia di estrema importanza, soprattutto nelle attività che richiedono grande concentrazione, quindi verosimilmente l’attività che svolge il professionista che indossa scarpe antinfortunistiche.

«Il clima corretto nella calzatura si verifica nel range di temperatura che a livello di epidermide va da 28°C e 33°C.  Se si scende o sale di temperatura, l’attenzione del soggetto non è più focalizzata sull’azione, ma si sposta sul discomfort dei piedi. Il lavoratore che indossa calzature di sicurezza si suppone che non possa togliersele per tutta la giornata, così il comfort è un elemento ancora più cruciale».

Di grande importanza per il produttore di scarpe: le specifiche membrane sviluppate per questo tipo di calzature devono essere applicate in una determinata modalità. «La membrana deve essere termosaldata e sigillata, posizionata come un calzino nella calzatura. Così, spieghiamo ai nostri clienti come farlo e con che materiali abbinare il materiale all’esterno. Del resto, ci sono una serie di parametri da rispettare per garantire la massima traspirazione e per ottenere una calzatura che dia il massimo della performance».

Sicure, ma belle

«Sono entrato a far parte di Gore nel 2005, forte di un’esperienza professionale nel mondo delle calzature outdoor per la montagna, dove l’attenzione alle collezioni moda era massima, con differenziazione di stile e colori. Nel settore antinfortunistica, sebbene ci fosse grande fermento in ambito di ricerca e sviluppo dei materiali, non c’era tale sensibilità estetica: esisteva per lo più il monocolore nero e nessuna diversificazione». Gatta ci ha però spiegato che oggi le cose stanno cambiando e la calzatura da lavoro sta diventando sempre più curata. «Tra i nostri clienti ci sono brand che stanno investendo in innovazione estetica e immagine e che producono scarpe difficilmente distinguibili da sneakers alla moda. Per fortuna, in generale sta sempre più prendendo piede il concetto che comfort, estetica e sicurezza sono caratteristiche da integrare e che una non esclude l’altra. Del resto, per tante ore al giorno chi lavora ha il diritto di indossare scarpe comode, che proteggano in modo opportuno e che non facciano sentire “buffi”, ma a proprio agio».

Impermeabile, traspirante, protettiva - Ultima modifica: 2023-11-08T08:35:42+01:00 da Lara Morandotti

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