È il cinema il filo conduttore della nuova campagna “Exquisite” di Gucci e in particolare un protagonista del cinema, Stanley Kubrick, che il direttore creativo della Maison Alessandro Michele ha voluto omaggiare. «Sono sempre stato affascinato dal mondo del cinema. Dalla sua capacità di raccontare storie in grado di scandagliare l’avventura umana e le sue derive. Con la campagna “Exquisite” voglio dunque rendere omaggio al cinema, celebrando uno dei suoi più luminosi maestri, Stanley Kubrick. Un cineasta filosofo che ha saputo, meglio di altri, restituire la magia di quell’intreccio inestricabile attraverso cui il cinema trasuda e magnifica la vita stessa. Come atto d’amore, ho deciso dunque di riabitare i film di Kubrick, spingendo fino in fondo questo approccio incendiario. Mi sono preso la libertà di scomporli, mescolarli, innestarli, riassemblarli».
«Fedele a una mia prassi creativa, mi sono appropriato di quelle pellicole, risemantizzandole – prosegue Michele -. Le ho popolate dei miei vestiti. Provando a costruire corto-circuiti in cui l’abito di adidas, che aveva già perso il suo statuto di oggetto sportivo per diventare un costume vittoriano, compare come un nuovo personaggio nella sceneggiatura di Barry Lyndon. Il vestito, disegnato da Laura Whitcomb, con cui Madonna solcava negli anni ’90 la scena newyorkese, si inserisce nelle scene gotiche di Shining. Il rito oscuro ed enigmatico di Eyes Wide Shut accoglie una venere in pelliccia, impreziosita da sensuali perle di stampo borghese».
«Questo coinvolgimento – conclude il direttore creativo di Gucci – produce un cambio di stato particolarmente significativo per il lavoro che faccio: i vestiti tornano ad avvicinarsi alla nuda vita. Si trasformano in protesi immaginifiche funzionali al racconto di una storia. Una storia che sconquassa, incanta, tortura, accende. Perché è la storia di quell’umano che dimora in ciascuno di noi. Ne sapeva qualcosa Stanley Kubrick. Ne sa qualcosa Milena Canonero, amica carissima, che ha accolto il mio invito a ripercorrere alcune delle scene che l’hanno consacrata come astro indiscusso della storia del costume cinematografico. La sua presenza in questo progetto è per me un dono commovente e preziosissimo».
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