L’Irpet, Istituto Regionale Programmazione Economica della Toscana, ha pubblicato il rapporto annuale “La congiuntura e la legge di bilancio: i riflessi sulla Toscana”. Il documento mette in luce l’andamento delle principali attività produttive ed economiche della Regione, tra le quali Calzatura, Concia e Pelletteria rivestono grande importanza. I dati presentati mostrano come i tre settori riflettano la congiuntura negativa del comparto Moda.
Questo è infatti reduce da un calo della produzione industriale e dell’export, che ha esordito nell’autunno del 2022 senza arrestarsi fino a ottobre 2024, ultimo dato disponibile. Commentando l’andamento della produzione manifatturiera, l’Istituto sottolinea che, «all’acquisizione per la Toscana di un andamento peggiore rispetto alla media nazionale (-3,2% la corrispondente variazione media di periodo italiana) ha contribuito il perdurare della flessione della produzione del comparto Moda: -13,6% il valore restituito dal confronto in Toscana fra i mesi di ottobre 2024 e 2023 e -11,4% la variazione media di periodo fra gennaio e ottobre dei due anni».
I più colpiti dal calo export
A incidere negativamente sul trend generale della moda regionale concorrono anche i risultati dell’export, che mostra flessioni protratte nel tempo, specie per i prodotti di lusso della provincia di Firenze, fiore all’occhiello della calzatura toscana. «Complessivamente, nel corso degli ultimi sei trimestri – precisa il Rapporto – la moda toscana ha perso un quinto del fatturato esportato, a fronte del -2,8% registrato dalle stesse specializzazioni nel resto d’Italia».
In questo scenario, i segmenti più in sofferenza sono stati quelli degli articoli in pelle e delle calzature. Ciò a causa del calo della produzione mondiale, soprattutto per quanto riguarda i prodotti di fascia alta. Non stupisce, pertanto, la concomitante flessione delle vendite estere dell’industria conciaria, tra i principali fornitori di materia prima del segmento. Oltre all’area fiorentina, la crisi ha colpito anche i distretti delle calzature delle province di Pisa e Pistoia. Solo Arezzo registra risultati positivi.
I distretti della calzatura toscana
Nei primi tre trimestri del 2024 le esportazioni di beni dalla Toscana a prezzi correnti sono calate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. La contrazione è stata pari al 16,6% per Cuio e Pelletteria e al 20,4% per le Calzature. Scendendo nel dettaglio dei singoli distretti, si registra una flessione dell’11,7% per le Calzature di Pistoia e un calo del 24,2% per i prodotti in pelle dell’area fiorentina, la quale ha visto per le calzature un calo delle esportazioni del 39%.
Per quanto riguarda il distretto di Pisa, invece, il trend è negativo sia per le scarpe (-28,8%) sia per i prodotti della concia (-5,8%). Come anticipato, l’unica provincia toscana meno colpita dalla crisi del comparto Moda, è stata quella di Arezzo, dove l’export è aumentato del 6,9% per le calzature, del 9,2% per l’abbigliamento, a fronte però di un calo del 5,4% dei prodotti in pelle.