È un dialogo tra la creatività rivoluzionaria di Cristóbal Balenciaga e quella dei più brillanti esponenti dell’industria calzaturiera spagnola moderna la prima esposizione monografica in Italia sull’iconico stilista che si terrà a Palazzo Morando dal 21 febbraio al 2 marzo, in concomitanza con MICAM e con la Milano fashion week, per celebrare i 130 anni dalla sua nascita.
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Un percorso espositivo che mostrerà 25 creazioni firmate dal designer provenienti da collezioni museali e private e 25 paia di scarpe disegnate per l’occasione da altrettanti brand appartenenti alla Federazione delle Industrie Calzaturiere Spagnole (FICE) del calibro di Alhamas, Chie Mihara, Pedro Garcia e Pons Quintana attentamente selezionati da una giuria di professionisti italiani e spagnoli. Con l’obiettivo di unire due realtà dal DNA iberico che condividono gli stessi valori di qualità, eccellenza, know-how e innovazione.
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Otto aree ispirate ai codici coloristici del designer
Suddiviso in otto aree, l’allestimento curato dalla designer Elisa Ossino si sviluppa in stanze o scatole monocromatiche ispirate ai codici coloristici del famoso designer: dal bianco-burro del suo atelier parigino al nero profondo che esalta l’architettura delle sue opere. A guidare la scelta dei modelli, operata dal curatore Javier Echeverría Sola, due criteri principali: l’atemporalità dello stile, che continua ad influenzare le tendenze anche oggi, e l’effetto “wow” per stupire il visitatore.
Una “carrellata” di eleganza e raffinatezza
Dall’abito “infanta” con colletto camicia del 1939 al completo da sera composto da un abito lungo avorio e da una cappa color lampone, indossato dalla Contessa di Torroella de Montgrí nel 1962 in occasione del matrimonio tra i futuri monarchi Juan Carlos e Sofia; dai capi selezionati direttamente dal guardaroba di Sonsoles Diez de Rivera e di sua madre, la Marchesa di Llanzol, entrambe clienti e amiche personali del couturier, tra i quali l’abito da cocktail in taffetà di seta fucsia a palloncino con cui Sonsoles venne presentata da Cristóbal Balenciaga a Hubert de Givenchy nel 1955, al vestito sari in broccato di seta argento indossato dal celebre mezzosoprano Teresa Berganza in occasione del suo concerto al Conservatorio di Milano, tenutosi il 22 aprile 1965, che dopo 60 anni torna a Milano; dallo strepitoso abito da sposa in shantung di seta avorio del 1957 ricamato interamente in filo d’argento all’abito da sera completamente ricamato con perline e cristalli creato nel 1951 e appartenente alla Swarovski Heritage Collection, questa mostra si rivela una “carrellata” di eleganza e raffinatezza senza eguali che va ad omaggiare lo stilista che ha rivoluzionato la silhouette femminile con il suo approccio innovativo basato sulla libertà di movimento ottenuta con volumi scultorei, tagli audaci e una costruzione impeccabile. Perché come diceva lui: “Un couturier deve essere un architetto per il design, uno scultore per la forma, un pittore per il colore, un musicista per l’armonia e un filosofo per la misura”.
CRISTOBAL BALENCIAGA_Colección Sonsoles Diez de Rivera CRISTOBAL BALENCIAGA_Colecció Antoni de Montpalau